
Nel 1979 l’universo delle repliche Rolex orologi vide emergere un modello che ancora oggi fa discutere appassionati e collezionisti: il GMT-Master Ref. 1675 in oro giallo 18 carati con quadrante cosiddetto “tropicale”. Un esemplare raro, proveniente da un commerciante italiano noto per la predilezione verso quadranti invecchiati in modo peculiare, che mette gli amatori davanti a una domanda sempre attuale: quando la patina naturale diventa fascino e quando invece si trasforma in semplice deterioramento?
Il riferimento 1675, disponibile sia in acciaio che in oro, rappresenta uno dei pilastri della produzione Rolex degli anni Sessanta e Settanta. Nella variante in oro giallo, spesso indicata come 1675/8, il modello ebbe particolare fortuna tra uomini d’affari e viaggiatori internazionali. Non era solo un segnatempo di lusso, ma un compagno funzionale capace di indicare un secondo fuso orario, qualità che giustificava meglio la scelta di un orologio interamente in oro rispetto a un Daytona o a un Submariner dello stesso periodo.
Rispetto al primo GMT “Concorde” privo di spallette di protezione per la corona, il 1675 in oro si avvicina maggiormente alla versione in acciaio dell’epoca, distinguendosi però per i celebri quadranti “nipple”, con indici in rilievo e riempiti di materiale luminescente. Questo dettaglio, apparentemente minore, è diventato negli anni un tratto distintivo molto ricercato. Nonostante siano stati prodotti in quantità leggermente superiori rispetto ad altri modelli sportivi in oro, esemplari ben conservati di GMT-Master restano oggi difficili da reperire sul mercato delle repliche orologi lusso.

Il vero protagonista di questo esemplare resta comunque il quadrante. Definito “solaris” dal venditore, presenta tonalità che oscillano dal marrone caldo al rame acceso, creando sfumature uniche e irripetibili. L’effetto non è perfettamente simmetrico, con una concentrazione maggiore sul lato delle nove, ma proprio questa imperfezione dona carattere e autenticità al pezzo. Alcuni potrebbero giudicarlo un difetto, altri lo considerano un pregio capace di esaltare la personalità dell’orologio.
In definitiva, questo GMT-Master del 1979 rappresenta un’occasione per riflettere sul concetto stesso di bellezza nell’orologeria vintage. Per chi ama la storia impressa sul quadrante, un simile esemplare è la prova tangibile che il tempo, se accettato senza compromessi, può trasformare un oggetto di lusso in una vera e propria opera d’arte.